Va in scena l’ennesimo capitombolo del Pd

69e63a1d85dd3c0df20dddaf2b05bdea62d67c1ffb760309115e82ee_175x175Letta ha ieri sera aperto l’assemblea dei parlamentari democrat drammatizzando il caso Cancellieri: “Votare la sfiducia al ministro – ha detto – significa fare il gioco del M5S e, soprattutto, sfiduciare, insieme al guardasigilli, l’intero governo”. In sostanza, il presidente del Consiglio ha preso in ostaggio gli interi gruppi parlamentari del suo partito, dicendo chiaro e tondo che il tema posto è la continuità dell’esecutivo da lui presieduto. Su quello si vota. “So che la pensiamo diversamente – ha aggiunto Letta – ma vi chiedo un atto di responsabilità come comunità (sic!, ndr) perché l’unità del Pd è l’unico punto di tenuta del sistema politico italiano”. Il merito, vale a dire la gravissima compromissione di Annamaria Cancellieri con i Ligresti, le circostanze che hanno via via aggravato la sua posizione, la plateale incompatibilità con il ruolo ricoperto dal ministro, per Letta non contano assolutamente nulla. Tutti mugugnano, molti recalcitrano, ma alla fine abbozzano. Ora andrà in scena il gioco delle parti, con interventi in aula nei quali i diversi tronconi del Pd lasceranno agli atti della discussione il proprio dissenso o i propri distinguo. Ma poi si adegueranno alla disciplina di partito imposta loro da Letta, mallevadore Giorgio Napolitano. Una follia autolesionista che fa periclitare non soltanto il Pd, ma la democrazia e la moralità pubblica, violentata dalla ragion di Stato ed estranea ad ogni senso di verità e di giustizia.
Nonostante ciò, dal Pd continuano ad arrivare ugualmente le spinte per le dimissioni del ministro. E Paolo Gentiloni fa sapere di aver chiesto direttamente a Letta – assieme a Gianni Cuperlo, Pippo Civati e a Michela Marzano – di adoperarsi nei prossimi giorni affinché la Cancellieri si dimetta da sé. Figuriamoci…Prima dell’avvio dei lavori in aula, comunque, il Guardasigilli ha avuto un colloquio con il premier Letta e con il ministro dei Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini. Acqua fresca, ipocritamente agitata, nello stagno doroteo in cui è impantanato il Pd, nel tantativo di qualche pezzo della nomenclatura di salvarsi la coscienza. Intanto Cancellieri, che di dimettersi non ha la minima intenzione, continuerà a fare il ministro della Giustizia.
Alle 10.30 è iniziata la discussione generale, quindi prenderà la parola il Guardasigilli. Seguiranno le dichiarazioni di voto e infine, intorno alle 15, è previsto il voto della Camera sulla mozione di sfiducia.

20/11/2013 22:38 | POLITICAITALIA | Fonte: liberazione.it | Autore: D.G. (Da controlacrisi.org)

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